domenica 22 febbraio 2015

Pericle, un personaggio affascinante

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Come ogni figura politica che si rispetti, l’operato e l’agire di Pericle appaiono tanto sfuggenti quanto difficili da inquadrare in precise categorie, al pari della vita di ogni uomo concretamente operante ne suo tempo. Di sicuro, però, ci troviamo di fronte a un individuo che ha saputo plasmare di sé un’intera epoca, fino a legarla indissolubilmente al
suo nome e a vincolare il proprio destino ai suoi tormentati accadimenti. Pericle è un uomo che non si è fatto travolgere dall’anonimato e dall’oblio della storia, ma ha deciso di agire e operare con gli unici mezzi che aveva a disposizione (un eloquio trascinante e una incorruttibilità proverbiale) per guidare verso le migliori decisioni e deliberazioni i propri cittadini. Seppure le sue scelte, più o meno indirettamente, possano aver accelerato lo scoppio di una guerra, quella del Peloponneso, destinata a sancire definitivamente la fine della potenza Ateniese su tutto il mar Egeo, è anche vero che Pericle ha sempre cercato di uniformare le proprie azioni verso un unico, grande scopo: quello di elevare la “sua” Atene alle vette della fama e della gloria immortale, a renderla la scuola dell’Ellade, come dice Tucidide, per tutti i secoli a venire, non tanto per le conquiste e l’ampiezza del suo dominio, bensì per aver forgiato un sistema di governo e uno stile di vita imbattuti e insuperati in cui libertà, versatilità e ingegno si uniscono a correttezza e rispetto delle leggi e della collettività, in un equilibrio unico e irripetibile. Come si fa a non ammirare un uomo che ha dedicato la propria vita alle responsabilità di governo e al perseguimento della gloria più grande per la sua città, senza per questo aspirare a diventarne il tiranno o il monarca indiscusso, ma anzi assoggettandosi spontaneamente agli stessi meccanismi democratici? Credo sia questo il più grande insegnamento che ci possa dare Pericle: si può fare e cambiare la storia, basta desiderarlo ardentemente.

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