Carlo Cerioni, Stefania Signorini e Cecilia Cozzi |
donne e delle contrastanti emozioni vissute nelle loro vite, cosa c’è di meglio che scrutare nelle pieghe recondite del mito e nelle pagine di capolavori immortali, come le tragedie greche? A guidarci in questo viaggio avvincente, due protagonisti d’eccezione, diversi fra loro ma uniti dalla passione per la conoscenza e dalla comune sete di sapere: Carlo Cerioni, docente di filosofia presso il liceo Scientifico “L. Da Vinci” di Jesi, e Cecilia Cozzi, giovane studiosa dell’università di Trento, ma nata e cresciuta a Falconara. Al professor Cerioni il compito di esporre la convenzione di Istanbul, documento per la protezione della donna da abusi e maltrattamenti, ma anche di trasportare l’uditorio nel mondo greco, un mondo dove essere donna significava essere soggetta alla volontà maschile, anche se con qualche eccezione. “Certo- spiega il professore Cerioni- la donna aveva la piena cura della casa, la gestione dell’economia era nelle sue mani. E la situazione era, paradossalmente, migliore per le donne di ceto inferiore e per le etère, giovani cortigiane d’alto bordo, ma colte e raffinate, come Aspasia.”
CENTRO PERGOLI |
Il pubblico, numeroso in sala, ha seguito con interesse il dipanarsi delle loro storie, così lontane ed eccezionali, ma ancora vivide nel nostro immaginario: il caloroso applauso finale ha dimostrato la riuscita dell’iniziativa e la volontà di Falconara di riflettere ancora sulle donne. A partire, proprio, da quel mito che le rappresenta come violente matricide o amanti vendicative.
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