
E non è stata solo la magia della Città Eterna a suggerirmelo: passeggiare per le vie di Lucca e Pisa, in buona compagnia, ha sortito nel mio animo un medesimo effetto rigenerante. Certo, non era la novità ad attirare il mio sguardo verso la lucentezza delle superfici del Battistero e del Duomo rischiarato dalla luce lunare, ma la consapevolezza che un solo attimo come questo valeva quanto una vita intera spesa al servizio della conoscenza. Ho ritrovato l'autenticità di un passato mai trascorso in ogni piccolo vicolo attorno piazza dei Cavalieri o nella bellezza di un'ansa dell'Arno, dove l'intero profilo della città si rispecchia: sembra uno spettacolo puro ed incontaminato, al quale si ha la fortuna di assistere, quasi in punta di piedi.
Di sicuro, poco di tutto ció si sarebbe adattato alla descrizione della fiera SIGEP di Rimini: un immenso spazio dedicato a quanto di meglio la tradizione culinaria italiana possa offrire, dalla pasticceria al gelato, dalla pizza alla panetteria. Eppure, mentre mi perdevo letteralmente nei colori sfavillanti e nelle forme sempre più curiose dei cibi che osservavo, comprendevo intimamente quanto quel bisogno di bellezza e di ricercatezza fosse parte integrante della nostra essenza, del nostro gusto al pari della nostra storia. Non c'era alcuna differenza fra la creatività dispiegata in quegli stand colorati e versatili e quella che avevo intravisto scolpita nel marmo o brillare in qualche affresco nei miei giorni precedenti. Anzi, un solo, grande messaggio sembrava animare quei moderni artisti, al pari dei loro immortali predecessori: abbiate il coraggio di credere nelle vostre idee ed inebriate di grandezza il mondo che vi circonda. Non rinunciate mai alla bellezza, perché non esiste motore più grande o bene più prezioso. Allora come ora.

Cecilia Cozzi
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