venerdì 31 luglio 2015

Recensione a cura di Annamaria Pecoraro - Deliri Progressivi

Annamaria Dulcinea Pecoraro
Può la dea Cipride sconvolgere e smuovere gli animi e avvicinare due cuori? Può la democrazia in una città colta come quella di Atene nel V secolo A.C. decidere sulla vita o morte di una persona? Può la capacità dialettica o lacrime sincere salvare da un destino certo? Tutto questo accade e si percorre nell’avvincente storia di Cecilia Cozzi. Passione, sagacia, rivisitazione di quanto accadeva e di come nella vivace cittadina ci fossero cose e modi di vedere che possono riflettersi tutt’oggi. Sicuramente non capiterà facilmente di incontrare personaggi loquaci come un Erodoto, un Protagora, un’Anassagora, un Socrate o un Un’Atene così paradossalmente chiusa e aperta, che trova la sua personificazione in Pericle, caloroso stratega e condottiero, che aveva “protetto” gli ateniesi imponendo la legge di rendere legittimi i matrimoni contratti tra gli stessi, escludendo tutto ciò che proveniva da fuori. Ma è in questa forma di tutela e al contempo di limitazione che si ritroverà ad affrontare una battaglia più grande di lui quella con Aspasia. Donna amabile, bellissima e confidente. Saggia dispensatrice di consigli, che ogni uomo vorrebbe accanto ma proveniente da una terra straniera: Questa, tornata a Atene con il padre anziano Alcibiade, resterà subito affascinata dalla carica di Pericle e viceversa, tanto da affrontare un’intera Agorà, e dicerie pur di vivere il loro amore. Aspasia, dai più ritenuta l’etere per eccellenza, dall’amato e da chi la stimava, l’unica carismatica fiamma che con profondo amore di vera moglie (seppure non per legge), ha donato tutta se stessa per la famiglia e per la patria che l’accolta. Amante, sposa, madre, filosofa, colta e politica memorabile, che per amore, solo per questo, affiderà la sua stessa esistenza a chi ha concesso e un romanzo struggente, e una presa visione di una figura fuori dal comune, o forse volutamente celata, poiché troppo splendente. Ma come si sa dietro a un grande uomo esiste una grande donna e la verità prima o poi, seppure dopo millenni, trova la sua giusta dimensione.
Dulcinea Annamaria Pecoraro
www.deliriprogressivi.com

Festival “Fiume d’Arte” alla “Casetta del Buon Vino” in occasione della presentazione di Augusta Tomassini “L’altra me” e di Cecilia Cozzi “Aspasia, Storia di una donna" 
sabato 1 e domenica 2 agosto in Piazza Demidoff Firenze 

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