Magia a Camerano: l'incanto del mito
Centro Baden Powell Camerano |
L'estate
è la stagione degli amori improvvisi e del divertimento spensierato in
spiaggia: lo spazio per la cultura sembra essere decisamente ridotto, a
vantaggio del relax e le tanto agognate vacanze. E invece no: ancora una
volta, siamo noi a forgiare i nostri stessi pregiudizi e quegli stessi
limiti che ci arrischiamo poco a scavalcare.
Come
faccio ad esserne così sicura? L'ho capito dai volti dei partecipanti
alla serata di ieri: il Comune di Camerano ha ospitato me e il professor
Carlo Cerioni per parlare delle grandi storie d'amore del mito, delle
donne, ora innamorate ora vendicative, che hanno da secoli popolato il
nostro immaginario.
Penserete
che, in una piacevole serata di luglio, parlare di mito greco, di donne
così distanti da noi, di vicende così cupe o sanguinarie possa
risultare noioso: non certo il consueto appuntamento estivo che vi
aspettereste. E, invece, mentre alternavo la disperazione di Deianira
con la dissolutezza di Elena, prestavo attenzione allo sguardo dei
presenti: era acceso di curiosità, talvolta divertito, talvolta
sbigottito, ma sempre fisso ed attento a cosa ci sarebbe stato dopo. Uno
sguardo pieno di stupore e di meraviglia per delle storie lontane da
noi, ma che parlano di sentimenti universali: l'amore, l'odio, la
gelosia, l'abnegazione, la lussuria. E un'espressione soddisfatta e
compiaciuta: non c'era nulla di difficile, di incomprensibile o di
troppo complesso, ma, anzi, la gioia di capire finalmente perché diciamo
"filo di Arianna" o ricordare lo stratagemma della "tela di Penelope".
Ed è stata proprio questa la soddisfazione più grande: vedere come
ancora oggi il mito, con il suo cangiare mutevole, affascina ed avvince
gli uomini, proprio come ai tempi di Omero.
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