lunedì 22 dicembre 2014

Una “femminista ante litteram”, recensione di Liana Mazzanti

Liana Mazzanti
Sullo sfondo dell’Atene del V secolo si intrecciano le vicende della vita di Pericle e della sua compagna Aspasia. Fanciulla bellissima e raffinata, giunta ad Atene con suo padre Alcibiade, provenienti da Mileto, conosce e si innamora profondamente, ricambiata, di Pericle, già famoso statista, sposato e padre di due figli, il quale, per amore di Aspasia divorzierà dalla prima moglie.
Poiché tra Atene e Mileto non esisteva epigamia, per la legge ateniese questa unione non poteva essere considerata un matrimonio, ma solo un concubinato, ed il figlio, Pericle il giovane, nato da quest’unione fu ritenuto illegittimo. I più videro Aspasia sempre come una comune etera senza importanza e come tale fu messa in ridicolo dai comici.. E’ tuttavia sbagliato considerarla una cortigiana, perché la sua abitazione era luogo d’incontro degli Ateniesi più eminenti e ragguardevoli del tempo, tra cui Socrate ed Alcibiade. Donna di alta cultura, di brillante ingegno e di spirito vivace, Aspasia ebbe tutta la stima di Socrate: fu lei che insegnò al grande filosofo il metodo detto socratico; influì sul carattere e sull’operato di
Pericle che in seguito la difenderà, nel processo intentato contro di lei sotto l’accusa di empietà, grazie alla sua eloquenza. Il rifiuto di una donna come Aspasia da parte della comunità ateniese è facilmente comprensibile, considerato il concetto che della donna avevano gli ateniesi del V secolo a.C., i quali la volevano chiusa nel gineceo, senza partecipazione alla vita cittadina, né tanto meno alla vita politica e culturale, mentre Pericle dava alla donna una posizione assai elevata nella casa come compagna della sua vita. La spregiudicata indipendenza della vita di Aspasia ed il suo influsso nei pubblici affari ne fanno una “femminista ante litteram”, ed incoraggiarono un movimento di emancipazione della donna.
L’autrice ha saputo farci appassionare, con una narrazione incisiva e coinvolgente, alla protagonista del suo romanzo, compenetrare nella personalità variegata ed affascinante di Aspasia attraverso le prove da lei affrontate con coraggio e risolutezza, il suo dramma umano, le gioie e la sua determinazione. La ricostruzione storica e in parte romanzata della vicenda della bella etera, ci dà la possibilità di entrare piacevolmente nel mondo greco antico, di conoscerne personaggi, usanze, avvenimenti di cui la giovane scrittrice si dimostra grande conoscitrice ed appassionata studiosa.
Brava!! A quando il prossimo?

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