sabato 17 gennaio 2015

Aspasia, donna dove questo non è un bene


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Bella ed intelligente, colta e versatile, tutto questo era Aspasia, la donna capace di conquistare l’amore dell’uomo più importante del suo tempo. Prima di diventare un personaggio così discusso e chiacchierato, Aspasia era una semplice fanciulla nata fra i deliziosi profumi e lo splendore vagamente orientale di Mileto, rigogliosa città della Ionia, nota anche come la patria dei primi filosofi greci, protesi ad indagare il mistero della vita e dell’universo.

(seguono informazioni spoiler * )
* Il termine spoiler (dall'inglese to spoil, "rovinare") è spesso usato in ambito cinematografico per segnalare che un testo riporta delle informazioni che potrebbero svelare i punti salienti della trama del film. Il termine spoiler può però riferirsi anche ad altri contesti dove può essere svelata una trama, come libri, videogiochi e serie televisive.


Dalla Ionia, coi suoi costumi raffinati e gaudenti, Aspasia si ritrova, a seguito del padre, in una realtà completamente differente: l’ Atene del V secolo A.C., all’apice della sua gloria e potenza dopo aver sconfitto il nemico Persiano pronto a fagocitarla fra i suoi domini. Nonostante la sua familiarità con la musica, la filosofia e la buona conversazione, Aspasia in terra Attica non è più una donna libera, ma una straniera un po’ troppo sensuale ed affascinante, costretta a ripiegare sull’infima professione di etera per mantenersi. L’amore con Pericle nasce in maniera spontanea e travolgente: non ci vuole molto che Pericle decida di divorziare dalla consorte ed accolga la “sua” Aspasia in casa, beneficiando di un suo passionale bacio ad ogni entrata ed uscita per recarsi in assemblea. Crescono i pettegolezzi e i malumori del popolo Ateniese, incitato dalla mordente satira dei commediografi a teatro: uno di questi, Ermippo, non si limita a qualche strale parodico e trascina Aspasia in tribunale con le accuse di empietà e lenocinio, appoggiato ed incoraggiato dall’avversario politico di Pericle, Cleone. Ma lo stratega non si da per vinto e rinuncia alla sua fama di uomo distaccato e impassibile a tutto, scendendo in tribunale al suo fianco e sfoderando quelle copiose ed inaspettate lacrime che colpiranno così tanto i giurati da indurli all’assoluzione. Ma la felicità non è destinata a durare a lungo: la guerra contro l’acerrima rivale Sparta è vicina e, nell’intento di condurre Atene ad una rapida vittoria, Pericle elabora una strategia,da cui, però, scaturirà una tragica, funesta epidemia. La peste getta Atene sull’orlo del caos e dell’anarchia e si porta con sé anche il valoroso stratega e politco: Aspasia, con un figlio piccolo e le sue uniche forze, se lo vede morire fra le braccia, impotente e disperata. Il piccolo Pericle, figlio omonimo di un  padre tanto amato, non impiega molto tempo a distinguersi in guerra e richiamare la gloria paterna. Nonostante la sua brillante vittoria nella battaglia presso le isole Arginuse, il popolo lo mette a morte assieme agli altri generali, colpevoli di non aver salvato i naufraghi prima di una spaventosa tempesta: Aspasia deve rassegnarsi a veder morire anche suo figlio, stavolta a causa delle masse agitate da demagoghi senza scrupoli.

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