Lucrezia Ferretti |
Essendo un libro storico, vorrei iniziare parlando di come l’autrice ha affrontato la pragmatica trattazione degli avvenimenti storici. Credo che abbia inserito in maniera fluida e organica tale narrazione, che si incastra perfettamente nella trama delle vicende personali e politiche dei protagonisti. Penso che questa sia una delle peculiarità che più ho apprezzato.
Altrettanto piacevole e interessante è il dibattito filosofico, che Cecilia ha mostrato tramite dialoghi arguti tra le più eccelsi menti dell’epoca. Non credo sia facile esprimere un’intera concezione filosofica in poche battute nel contesto di un discorso diretto, quindi è stata veramente brava!
Ho trovato poi meravigliose le descrizioni, arricchite di un registro linguistico e culturale greco al 100%. Penso che solo coloro che hanno una certa conoscenza della cultura greca possano apprezzare la sua maestria nello scegliere gli aggettivi (ammirevoli gli epiteti più tradizionali e conosciuti e ancor più quelli riferiti alle condizioni climatiche e agli eventi naturali, quali “i venti procellosi” e “l’aurora dalle dita di rosa”), i paragoni e i continui richiami ai poeti e ai miti greci, dai meno popolari a quelli più noti quali Iliade, Odissea e la saga di Giasone e gli argonauti.
Interessante è la dicotomia che investe il personaggio di Aspasia. Donna dalle idee innovative, pronta ad appoggiare