Centro Culturale Pergoli, Falconara Marittima |
ugualmente suggestive. All’iniziale stupore per quelle narrazioni così variegate e avventurose, si combinò presto il desiderio di approfondire la cultura e il popolo che le aveva prodotte: ciò che più mi fece innamorare dei Greci era la loro costante e continua sete di sapere, il loro desiderio mai appagato di espandere le proprie conoscenze e cercare di penetrare il mistero dell’universo e del mondo, la stessa curiosità sempre avida di apprendere che ritrovavo in me stessa. Imparai ad amare anche la loro lingua, mentre cercavo di apprenderla a scuola, fra versioni e paradigmi di verbi imparati a memoria: nonostante la complessità di taluni suoi aspetti, vi riconoscevo una cifra di perfezione e armonia che non avevo mai riscontrato altrove. Nelle peripezie di un popolo così inquieto e vivace intravedevo una varietà pari, se non superiore, a quella riscontrata nella mitologia: i Greci erano il popolo che era sceso in campo al seguito dei grandi re Menelao e Agamennone, ma, allo stesso tempo, erano Greci anche gli stessi Spartani, così ossessivamente dediti alla guerra e all’esercizio fisico, così come quegli Ateniesi capaci di attuare la prima democrazia diretta della storia del mondo. Certo, la grecità non è l’unica passione della mia vita: c’è sempre stata la danza, il piacere di muovere il corpo per emozionare e raccontare, in qualsiasi genere e forma, dalla zumba praticata all’università alla danza moderna e contemporanea studiata quando ero ancora a Falconara, per approdare, infine, ai balli in costume ottocentesco approfonditi in anni più recenti, capaci di coniugare storia e romanticismo. Sono queste le due grandi forze che mi hanno sempre guidata e affiancata nella vita e, sono sicura, non potrei proseguire la mia esistenza senza dedicarmi ad esse come faccio ogni giorno, perché null’altro mi ha mai dato così tanta determinazione, grinta e trasporto, motori tanto potenti quanto inarrestabili.
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